Con la Luna nuova si parla di Capodanno cinese

Da alcuni giorni sui media viene dedicato abbastanza spazio, in misura quasi maggiore rispetto agli anni scorsi, alla prossima Festa di Primavera cinese, ossia al Capodanno lunare del 22 Gennaio. Questo ricorrente evento di massa, che si prolunga per due settimane ed è caratterizzato da rituali visite ai parenti e ai cimiteri, ha indubbiamente interessanti risvolti socioculturali ed astronomici, ma stavolta una delle motivazioni è il timore per una rinnovata diffusione del corona-virus polmonare e per possibili conseguenti mutazioni. Difatti nel 2018 la migrazione celebrativa, perlopiù dalle grandi città ai villaggi rurali, coinvolse quasi 400 milioni di cinesi. Purtroppo le competenze di chi scrive non sono all’altezza della curiosità personale e dunque devo limitarmi a considerare, in breve, soprattutto l’aspetto astronomico di questo Capodanno, nei suoi parametri tecnici. Ci aspetta (dovremmo dire: Li aspetta, ma usiamo la prima persona plurale per empatia) un anno mite, quello del Coniglio, dopo l’aggressività della Tigre (2022) e prima di quelle prossime del Drago (2024) e del Serpente (2025). La Tigre tornerà nel 2034, il 19 Febbraio per l’esattezza, poiché il ciclo zoomorfo dura 12 anni. Per la precisione esiste un ulteriore attributo che è ‘Coniglio d’acqua’, tra i possibili di Legno, Fuoco, Terra ecc.; tali termini aggiuntivi funzionano un po’ come gli ascendenti negli oroscopi e quindi rientrano piuttosto nell’astrologia, pseudoscienza che va decisamente ignorata. Chiariamo che queste denominazioni nulla hanno a che fare con le costellazioni celesti poiché si basano su un complesso sistema di conteggio di “tronchi” e “rami” che non possiamo affrontare qui, ma che si può trovare su Wikipedia. Oltretutto le costellazioni storiche cinesi erano ben diverse, per morfologia e identificazione, da quelle concepite dalle civiltà sviluppatesi intorno al bacino del Mediterraneo e tramandate da Ipparco (II sec. a.C.): sono ben noti gli effetti della pareidolia. Comunque il Capodanno resta sostanzialmente un accadimento astronomico, poiché indica il completamento di un moto di rivoluzione del nostro pianeta e l’inizio di una nuova orbita attorno al Sole: nuova sì, eppure ellitticamente simile a tutte quelle percorse negli ultimi 4 miliardi e 580 milioni di anni. Ossia dalla formazione del Sistema Solare.

Se il concetto è semplice, non lo è la misura del processo: basti pensare, per esempio, che di Anni Solari ne esistono ben tre, di durata leggermente diversa tra loro, sull’ordine dei minuti. Dipende dal fatto che nello spazio cosmico individuare e traguardare dei segnaposto di inizio-fine giro non è banale, e che inoltre gli stessi riferimenti non sono fissi, a partire dall’orbita terrestre e dall’inclinazione del nostro pianeta; così sono possibili più opzioni, tra loro compatibili ma non equivalenti. Quello che usiamo normalmente è detto Anno Tropico, riferito al solo moto apparente del Sole: è l’anno riportato nel calendario appeso in cucina. Il ciclo stagionale (solare) è uno di quei fenomeni celesti periodici che hanno permesso all’umanità di concepire la misurabilità del tempo; l’altro fenomeno è il ciclo lunare, detto mese sinodico, di circa 29½  giorni, e anche di questo tiene conto il calendario cinese. Che difatti è di tipo luni-solare poiché come marcatore fisso prende la seconda Luna nuova (riferimento astronomico Luna) dopo il Solstizio d’inverno (21 o 22 Dicembre, riferimento astronomico Sole). Perciò l’evento può variare di circa un mese, ossia della durata di un ciclo completo di fasi lunari, e cadere tra il 21 Gennaio e il 20 Febbraio, a seconda della data del primo novilunio rispetto al Solstizio; la durata dei festeggiamenti, circa 15 giorni, copre due fasi lunari e dunque la conclusiva Festa delle Lanterne rosse coincide sempre con un plenilunio. Quindi mentre il calendario gregoriano (in vigore dal 1582 in Occidente) riflette la relazione cinematica Terra-Sole, quello luni-solare misura il tempo in modo più complesso, considerando prima l’orbita della Terra attorno al Sole e poi l’orbita della Luna attorno alla Terra.

Si tratta in conclusione di una successione di codificate liturgie di festeggiamenti e relazioni sociali, ereditate dal passato e tutt’oggi fedelmente conservate su vasta scala. Si svolge seguendo un calendario scandito dai due corpi celesti antropologicamente più influenti, il quale non è solo cinese, in realtà: la Cina è il maggiore ma non l’unico Paese a seguire questo calendario, che con nomi e riti diversi viene applicato in un piccolo numero di altre nazioni dell’area orientale. Colore rosso ricorrente, baccano nei luoghi pubblici e fuochi d’artificio, hanno tutti lo scopo di allontanare gli spiriti maligni.

Un’ultima raccomandazione per il 2023: non credete ad alcun oroscopo babbeo, sia sinico o di altra etnia. Tantomeno a quelli rifilati per bieco interesse sui diseducativi canali televisivi di Stato (cfr. Rai2) a spese dei contribuenti. E a chi, accecato dall’ignoranza, nel passato fosse incorso in tale madornale errore dobbiamo solo dire: Ravvedetevi !

 

 

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